Questo breve articolo è tratto da una conversazione avuta via Facebook con Ena Servedio, la gentile autrice del libro "Quando correvamo alla luna. La Foresta Umbra negli anni 50", edito per la Marsico Libri nel 2016.
La
scuola elementare era attiva in Foresta dal 1934, ma funzionava solo
se c'erano alunni. Nel 1954 si riaprì la scuola, ma non c' 'era
ancora una maestra titolata, che se ne potesse occupare, quando
nell'estate di quell'anno fece visita al fidanzato, il maresciallo
Paoletti, la maestra Maria Velia Ferrante che, accolta come una
regina, dette un impulso notevole all’organizzazione della
scuola.
Dapprima fu allocata nel "Distaccamento", una
piccola stanza accanto alla chiesetta di S.Antonio, poi trasferita
nel locale piano terra della nuovissima "Foresteria".
Noi
avevamo grembiulini a fiori e poi neri per i maschietti e bianchi per
le femminucce.
Eravamo tutti insieme e la maestra poteva fare lezione ai ragazzi di una mini classe, senza che gli altri disturbassero.
Eravamo tutti insieme e la maestra poteva fare lezione ai ragazzi di una mini classe, senza che gli altri disturbassero.
Gli
arredi venivano rinnovati frequentemente grazie anche alla
particolare cura dei falegnami di Mandrione che accoglievano
qualunque richiesta della maestra.
Alle
10,30 le lezioni erano interrotte per ascoltare " la Radio per
Le Scuole", che serviva per migliorare ancora di più la nostra
dizione.
Io
ho frequentato fino al 1959, passando poi alla Scuola Media, sempre
in foresta, grazie all'ASFD (ndr Azienda di Stato delle Foreste
Demaniali). Facevamo merenda con una bottiglietta di latte e cacao e
del pane e formaggino.
Anche
nella segheria di Mandrione c'era una scuola rurale pluriclasse,
frequentata anche dai bambini delle masserie vicine alla segheria.
Il
mio lavoro “Quando correvamo alla luna" parla proprio della
foresta e della segheria di Mandrione. Si può trovare dalla libreria
delle sorelle della Cartolibreria Disanti, che hanno organizzato con
Franco Ruggieri quella magnifica serata a Marina Piccola, che mi è
rimasta nel cuore.
Questo
libro è un viaggio a ritroso nel tempo, in cui le foto, i
documenti originali, i ricordi sono testimonianza di una vita che si
è completamente trasformata. Sull’onda delle emozioni suscitate da
una clip storica dell’Istituto Luce, l’autrice ripercorre la
storia del villaggio di Umbra negli anni ’50, la vita nella foresta
nell’immediato dopoguerra, il lavoro, i rimboschimenti, le
trasformazioni nel modo di divertirsi e di socializzare,
l’educazione, la scuola, le Sagre e le Feste della Montagna, con un
occhio particolare al ruolo che svolse in quegli anni il Corpo
Forestale dello Stato. Più di ottanta documenti sono stati raccolti
tra articoli di quotidiani, giornali di settore, ordini di servizio,
lettere ufficiali e non.Il volume è inoltre corredato da un
ricchissimo apparato fotografico con testimonianze uniche dell’epoca
e scatti dai giorni nostri, a raccontare i cambiamenti che hanno
attraversato luoghi e persone.
Ena
Servedio (Grumo
Appula, 1948) ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza nella
Foresta Umbra, studiando nella locale pluriclasse di montagna e
completando la propria istruzione fra le Marcelline a Foggia e il
Borea Angeli a Bari. Laureata in Lingue, ex insegnante, dal 2000
collabora con diversi dirigenti scolastici anche come responsabile di
progetti con finanziamento europeo. Sempre interessata alla Natura, è
stata Capo Scout per 10 anni. Appassionata di storia, fotografa e
grafica, è ancora impegnata nel sociale.
Nessun commento:
Posta un commento